Siete anche voi stanchi di dissertazioni che puntano alla contrapposizione fra bene e male?

Sfortunatamente la realtà non è così semplice come alcuni esempi di comunicazione ce la dipingono, anche per quanto riguarda il tema One Health. La sua complessità non ci permette di individuare la linea di demarcazione fra bene e male e posizionarci dove riteniamo per poterci ritenere al sicuro.

One Health: abbiamo una sola salute

Ciò che sappiamo, a livello di buon senso, da millenni oggi è dimostrato chiaramente dai numeri.

Sono 9 milioni le persone che ogni anno muoiono per le conseguenze dirette o indirette dell’inquinamento atmosferico.

E il 60% di tutte le malattie umane è di origine zoonotica ed è passato dagli animali all’uomo compiendo il salto di specie, lo spillover di cui abbiamo sentito tanto parlare in questi ultimi mesi. Questa percentuale sale addirittura al 75% se si prendono in considerazione le malattie emergenti.

Non possiamo essere sani individualmente: che benessere possiamo sperare di ricevere da un ambiente contaminato e da ecosistemi compromessi?

Abbiamo una sola salute (One Health), globale. E dobbiamo prendercene cura.

One Health: il dibattito è vivo

Non esistono pasti gratis, soluzioni a costo zero da implementare con uno schiocco di dita.

Proprio per questo esiste un dibattito, nella scienza come in molte altre discipline, che ha un senso tenere aperto e vivo per arrivare a decisioni ponderate che intercettino le traiettorie migliori.

Questo ragionamento vale per la pandemia, ma anche per molti altri temi oggi in agenda dei Capi di Stato a livello mondiale.

La transizione ecologica è uno di questi. Ma non ricadiamo negli stessi errori commessi per COVID-19, non cerchiamo la comfort zone in cui rifugiarci per evitare di assumerci responsabilità individuali e collettive.

Le responsabilità della comunicazione

Se da un lato la comunicazione, anche intorno alla materia One Health, è chiamata a semplificare concetti aumentandone la diffusibilità, dall’altro deve sforzarsi di rispettare la naturale complessità delle cose.

Far passare il messaggio che esiste uno schieramento positivo contrapposto ad uno negativo, far credere che la scelta sia così immediata è un’imperdonabile banalizzazione.

Un grave errore che depotenzia sia la scienza che la comunicazione.

One Health: una questione di opportunità

L’approccio One Health, protagonista della nuova puntata della serie Siamo Tutti Pazienti, ci ricorda che non ha senso considerare il mondo a compartimenti stagni. Non hanno più senso le decisioni confinate. Occorre una visione più comprensiva, integrata e inclusiva.

La pandemia non ha certo rispettato i confini nazionali. Allo stesso modo le emissioni di CO2 non possono essere compartimentate nel cielo dei Paesi meno virtuosi dal punto di vista energetico.

Tutelare la qualità dell’ambiente e la salute degli animali non è la buona azione del cittadino generoso, ma un gesto di rispetto verso il proprio benessere, di amore verso se stessi.