Come chiunque si occupi degli stessi temi con cui io ho a che fare ogni giorno, sento una grande responsabilità verso ciò che faccio.
E verso chi lo faccio.

IL PAZIENTE, VERO OBIETTIVO DELLA COMUNICAZIONE HEALTHCARE

Credo che chi lavora nell’healthcare debba ricordarsi, ogni giorno, attraverso ogni parola qual è il suo fine ultimo. Personalmente, ritengo che la nostra stella polare sia il paziente.
Anche quando progettiamo iniziative di comunicazione per le aziende, lo facciamo pensando ai pazienti, perché è a loro che si rivolge.
Il linguaggio è diverso se l’articolo, il podcast, il webinar o il video sono per farmacisti di comunità, farmacisti ospedalieri, professionisti che lavorano nell’ambito della produzione di farmaci.
Ma quando scrivo pezzi diretti a loro, la mia prospettiva non cambia, perché io, come loro, penso alle ricadute che quel farmaco, quel dispositivo medico, quella ricerca avranno sul paziente.

I PAZIENTI SI SENTONO SOLI

Allo stesso modo, mi sono resa conto che i pazienti non avvertono questa carica di energia, che a tratti si sentono abbandonati, soli.
Vivono le quotidiane sfide per reperire medicinali introvabili, si dibattono nel tentativo di individuare strutture sanitarie in grado di offrire i servizi di cui hanno bisogno.
E, nella fatica di sopravvivere ad una malattia o di cercare la cura migliore al proprio disturbo, non percepiscono adeguatamente il mondo di professionisti che lavora per veicolare contenuti utili. Non sentono pienamente l’energia di questo tipo di comunicazione.

INVESTIRE NELL’INFORMAZIONE AI PAZIENTI

Spinta da questa sensazione, che è maturata in consapevolezza, ho preso la decisione di investire risorse in questa direzione. E di orientare il mio account Instagram ai pazienti, a dispensare informazioni utili e parole di supporto.
Da farmacista, dispenso parole e immagini esattamente come in farmacia farei con i farmaci.
Per l’occasione ho pensato anche di realizzare dei brevi video, nei quali propongo quello che ritengo essere un argomento significativo in rassegna stampa e lo condivido. L’intenzione è quella di dare vita ad una sorta di salotto, un angolo virtuale in cui discutere dei temi di maggiore interesse, con rigore scientifico e spirito critico.

POCHI NO-VAX, MOLTI INSICURI CHE NON OSANO CHIEDERE

E soprattutto, senza paternalismi. Oggi la maggior parte di cittadini, direi la quasi totalità, ha a cuore seriamente la propria salute e quella dei propri cari. Non la baratta con l’ideologia.
I no-vax che si oppongono al progresso scientifico sono veramente pochi.
Ma ci sono persone molto scettiche, che avrebbero diritto a qualche informazione in più, ma non ha il coraggio di chiederla per non essere considerati paleolitici oppositori del progresso.

SIAMO TUTTI PAZIENTI

Chi di noi non ha mai avuto un problema di salute, chi non ha mai avuto necessità di cure per malattie gravi o disturbi banali?
Per questo il titolo della serie è Siamo tutti pazienti.
Questo titolo esprime la necessità di condividere idee e riflessioni su uno stesso livello di dialogo e dalla percezione che nessuno di noi può dirsi estraneo si dubbi che talora sorgono quando la salute è messa in discussione.
Mi auguro di rincontrarvi su Instagram.
A proposito, la serie è stata pensata per Instagram, ma anche su LinkedIn sta ottenendo grandi consensi!