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I sintomi dell’autismo sono reversibili?

Autismo: nature vs nurture. Il confronto fra ciò che la natura produce e ciò che le cure, le interazioni con l’ambiente esterno, i trattamenti medici, farmacologici e psicologici permettono di ottenere.

Mentre la prevalenza dell’autismo è in continuo aumento, si comincia a comprendere qualcosa di più sui suoi meccanismi patogenetici e la loro correlazione con i sintomi e la progressione della malattia nel tempo.

Qui racconto come l’autismo può essere letto in termini evoluzionistici.

Nei giorni scorsi è stato pubblicato uno studio condotto presso la University of Maryland School of Medicine di Baltimora, che ha preso in esame il decorso della malattia in due pazienti gemelli dizigoti. I gemelli sono stati sottoposti ad interventi di tipo farmacologico e supplementativo e sugli stili di vita e l’esposizione a determinati fattori ambientali. L’analisi mostra come un trattamento precoce e personalizzato può incidere significativamente sui sintomi dell’autismo e sulla prognosi della malattia.

Nell’articolo non viene citato un singolo trattamento impattante, ma si parla di un approccio trasversale multidisciplinare di medicina personalizzata mirato a ridurre il carico di patologia sulle persone diagnosticate con autismo. Qui il link alla pubblicazione: https://www.mdpi.com/2075-4426/14/6/641.

Per un approfondimento sui sintomi dell’autismo, sul significato di questa malattia, i suoi sintomi e caratteristiche, puoi leggere l’articolo che ho scritto per il portale MiCuro.

Le considerazioni emerse da questa ricerca aprono a nuove prospettive sull’autismo, ma non sono sufficienti a sancire la reversibilità dei suoi sintomi. Per chiarire meglio questi aspetti saranno necessari ulteriori studi. Intanto, però, si è aggiunta una nuova evidenza a supporto degli interventi tempestivi, multidisciplinari e personalizzati nell’approccio e nella gestione della malattia.

(Photo credits: Superando.it)