In calo, lento ma progressivo, l’uso degli antibiotici in Italia: il -3,3% rispetto al 2020 non ci impedisce tuttavia di rimanere al di sopra della media europea.

Il Rapporto L’uso degli antibiotici in Italia 2021 presentato da OsMed (Osservatorio nazionale sull’impiego dei Medicinali) AIFA mostra una tendenza in diminuzione. Il trend è più marcato al nord (-6,1%) rispetto al sud (-2,2%), dove si registra anche la maggiore tendenza all’uso di antibiotici di seconda scelta.).

Uso di antibiotici in Italia: i più impiegati

Le molecole a cui si ricorre di più sono quelle ad ampio spettro, più impattanti nei confronti del fenomeno dell’antibiotico resistenza.

La classe a maggiore consumo si conferma quella dell’associazione penicilline e inibitori delle beta-lattamasi (36% dei consumi totali), seguita dai macrolidi e dai fluorochinoloni.

Uso di antibiotici per fasce di età

Nel 2021 circa 3 cittadini su 10 hanno ricevuto almeno una prescrizione di antibiotici; la prevalenza aumenta con l’età, raggiungendo il 50% negli over 85.

Nella popolazione pediatrica i maggiori consumi si concentrano nella fascia  2-5 anni: 4 bambini su 10 in questo segmento di età hanno ricevuto nell’anno almeno una prescrizione di antibiotici.

La spesa out of pocket

Un dato che ha richiamato l’attenzione degli addetti ai lavori è costituito dal ricorso alla spesa out of pocket: un dato che potrebbe assumere un significato in termini di appropriatezza.

Più di un quarto dei consumi a livello territoriale (26,3%) corrisponde, infatti, ad acquisti privati di antibiotici rimborsabili dal SSN.