Payback dispositivi medici: a quale prezzo per le aziende e per la Sanità
Sul tema del payback dispositivi medici il clima è sempre più teso.
Payback dispositivi medici: il decreto bollette
Con l’approvazione del Decreto Bollette (decreto legge 30 marzo 2023, n. 34), il Governo ha stanziato un fondo da 1,085 miliardi di euro finalizzato a ridurre la richiesta di gettito verso le aziende fornitrici di dispositivi medici.
Il decreto stabilisce che il debito nei confronti delle Regioni verrà ridotto del 52% per le imprese che non hanno scelto di impugnare (o vi hanno rinunciato) i provvedimenti di condanna al pagamento, il cui termine è stato fissato al 30 giugno 2023.
Limitare il contenzioso
Per le aziende che, invece, non vi rinunceranno resta valido il termine del 30 aprile sancito dalla proroga. Questo significa che, in caso di insolvenza, il rischio di compensazione con eventuali debiti potrebbe presentarsi già dal 1 maggio, data certamente antecedente alla risposta dei tribunali sugli eventuali accoglimenti dei ricorsi. Quindi, in tutti i casi in cui la domanda fosse accolta, sarebbero le stesse aziende a dover procedere con il recupero coattivo della somma già prelevata per il payback dispositivi medici verso le Regioni e Province autonome.
Uno degli scopi del provvedimento è quello di limitare il ricorso al contenzioso, scelta che potrebbe essere più conveniente per le imprese per le quali sono disposti pagamenti più contenuti.
Quel che è certo è che la frattura nel mondo del medtech si è già innescata e che questa spaccatura potrebbe avere aggravare le conseguenze disastrose sulla nostra Sanità.
Confindustria Dispositivi Medici: il payback viola le norme comunitarie
Le aziende fornitrici di dispositivi medici hanno depositato un esposto alla Commissione Europea affinché valuti l’apertura di una procedura di infrazione contro l’Italia.
Il provvedimento del payback dispositivi medici è, infatti, ritenuto “ingiusto e illegittimo” e “viola le norme comunitarie in materia di concorrenza e accesso al mercato”. Il riferimento è alla libera circolazione delle merci all’interno del mercato unico, alla normativa sugli appalti pubblici e allo sviluppo delle imprese sul territorio unionale.
Siamo consapevoli che il Governo Meloni stia cercando di risolvere il problema del payback, ma si era impegnato a costituire un tavolo dove trovare di concerto con l’industria una soluzione per il superamento dei tetti di spesa e discutere contestualmente di come chiudere il passato sul payback. […] come abbiamo più volte sottolineato questo decreto determinerebbe il fallimento di molte imprese e la fuga dall’Italia dei grandi gruppi globali. Confindustria Dispositivi Medici rappresenta l’80% del mercato in Italia raggruppando dalle startup alle PMI alle grandi aziende multinazionali italiane ed estere di produzione e di distribuzione. Per questo chiediamo al Governo un incontro urgente per trovare soluzioni costituzionali e che preservino la tenuta del nostro Servizio sanitario nazionale e di un’industria che offre soluzioni di salute e genera Pil”.
Massimiliano Boggetti – Presidente Confindustria Dispositivi Medici