L’endometriosi è una malattia femminile che conferma l’importanza dell’informazione per la tutela della propria Salute.

 

COS’E’ L’ENDOMETRIOSI

Ogni organo del nostro corpo ha cellule caratteristiche, che sono organizzate in tessuti particolari. L’architettura dei tessuti definisce le caratteristiche dell’organo e rende possibili le sue funzioni.
Quando cellule specifiche di un certo apparato crescono in tessuti esterni quel sistema, la struttura dell’organo viene alterata. Questo ha ripercussioni sulle sue funzioni.
È quello che succede nelle pazienti con endometriosi, una malattia che colpisce 3 milioni di donne in Italia (150 nel mondo).

L’endometriosi è causata dalla presenza di cellule tipiche dell’utero (endometrio) in altri distretti del corpo. Le donne affette da questa patologia hanno cellule dell’endometrio:

  • nelle ovaie (endometriosi ovarica)
  • nei tratti urinari
  • nella mucosa intestinale (endometriosi intestinale).

 

IL DOLORE NELL’ENDOMETRIOSI

Quando il tessuto alterato è nelle ovaie, si organizza a formare delle cisti. Dal momento che le strutture “fuori posto” sono cellule uterine a tutti gli effetti, come tali, rispondono agli stimoli ormonali. Per esempio, sanguinano in occasione del flusso mestruale. Questo stravolgimento degli equilibri, causa dolore fisico intenso (soprattutto nella regione pelvica) e prostrazione psicologica.

 

ENDOMETRIOSI: LE CAUSE

Sull’endometriosi sono state elaborate diverse teorie.

TEORIA DEL FLUSSO RETROGRADO

Una spiegazione si basa sul cosiddetto flusso retrogrado. Il sangue mestruale risalirebbe verso le ovaie durante la mestruazione, trascinando con sé cellule endometriali. A questo punto le cellule sarebbero libere di impiantarsi al di fuori della sede originaria, nella cavità peritoneale.

Un meccanismo simile a quello che sta alla base della metastasi del tumore, insomma.

TEORIA DELLA MUTAZIONE CELLULARE

Una seconda teoria sostiene che sarebbe una mutazione cellulare a scatenare la malattia. Una displasia che cambierebbe il comportamento delle cellule, costringendole ad assumere abitudini non fisiologiche.

 

L’INFORMAZIONE SULL’ENDOMETRIOSI E’ TROPPO LIMITATA

Nonostante la notevole diffusione, di questa malattia si parla veramente poco.

Le donne stesse sono poco informate a riguardo. Non conoscono mediamente né i sintomi né le possibilità di trattamento.

Questo non aiuta a diagnosticare l’endometriosi tempestivamente e ad evitare mesi o anni di elucubrazioni e sofferenze.

 

LA DIAGNOSI DI ENDOMETRIOSI

Nella maggiorparte dei casi si arriva alla diagnosi tardivamente, dopo anni di dolori fisici e rassegnazione.

Dolori e rassegnazione evitabili con un po’ di informazione di qualità in più. Le osservazioni dei ginecologici narrano di pazienti che giungono alla diagnosi di endometriosi fino a 7 anni dopo l’insorgenza dei sintomi.

Molte donne vi giungono dopo anni trascorsi nella convinzione di avere “semplicemente “ mestruazioni dolorose. Purtroppo sono ancora numerose le ragazze i cui lamenti vengono spesso sottovalutati e addebitati all’incapacità di sopportare i fastidi del ciclo mestruale.
Annalisa Frassineti, presidente dell’Associazione Progetto Endometriosi (APE onlus) racconta:

È una patologia invalidante e subdola; quando ero ragazzina mi dicevano che era normale soffrire tanto per i dolori mestruali .

Menomale che le star di Hollywood ci danno una mano. L’attrice Lena Dunham ha recentemente rivelato di essersi sottoposta (a 31 anni) ad un intervento di isterectomia per risolvere i gravi problemi causati dall’endometriosi. L’esternazione le ha dato la possibilità di parlare ai media della sua malattia e di aiutare altre donne con lo stesso problema a trovare la loro soluzione.

 

ENDOMETRIOSI ED ESENZIONE PER LE PAZIENTI

endometriosi

L’endometriosi è stata inserita nei nuovi Lea: quindi le donne che ne soffrono, sono esentate dal pagamento del ticket.

L’iniziativa rientra fra le disposizioni dei nuovi Lea, i livelli di offerta minimi che il Servizio Sanitario Nazionale è tenuto a garantire ai cittadini.

 

 

ENDOMETRIOSI: LA CURA NON E’ RISOLUTIVA

Non c’è una cura risolutiva per l’endometriosi. Ma con i farmaci è possibile (anzi, doveroso) lenire il dolore e contribuire a migliorare la qualità della vita.

La terapia farmacologica dell’endometriosi si basa sulla somministrazione di ormoni. Sospendere il ciclo mestruale riduce infiammazione, dolore e progressione della malattia.

 

L’INTERVENTO CHIRURGICO PER LA TERAPIA DELL’ENDOMETRIOSI

L’intervento chirurgico è l’estrema ratio, ma naturalmente si cerca di conservare la fertilità. La gravidanza è infatti incompatibile con l’endometriosi solo nel 30-40% dei casi.

L’infertilità, quando presente, è dovuta al sovvertimento dell’architettura del tessuto e alle aderenze che si formano in conseguenza a questo. Da questo punto di vista, una riconferma della mancanza di una consapevolezza sull’endometriosi. Molte donne scoprono di avere l’endometriosi quando si sottopongono ad approfondimenti perché la difficoltà nel concepimento.

La chirurgia viene normalmente effettuata per via laparoscopica, anche se, in generale, dipende dal tipo di lesioni. Ha lo scopo di rimuovere tutti i focolai della malattia, in maniera da spegnere la sintomatologia.

 

ENDOMETRIOSI E MENOPAUSA

La menopausa, con lo spegnimento dell’attività ormonale e quindi della sollecitazione delle cellule, porta ad un miglioramento della sintomatologia.