
Uso degli antibiotici in Italia: preoccupanti i dati del Rapporto AIFA
Preoccupazione per i dati inerenti consumo di antibiotici in ambito sia umano che veterinario che, per la loro distribuzione, rimandano ad un uso improprio.
E’ quanto emerge dal Rapporto sull’uso degli antibiotici in Italia 2023, presentato da AIFA a Roma.
Uso degli antibiotici: i rischi dell’inappropriatezza
Non sono solo i numeri in senso assoluto a richiamare l’attenzione, ma anche la loro distribuzione:
- Regionale: nel Sud Italia il consumo è significativamente più pronunciato (18,9 dosi medie giornaliere ogni mille abitanti acquistate in farmacia in regime di assistenza pubblica, contro le 12,4 del Nord e le 16,4 del Centro);
- Stagionale: nei mesi freddi dell’anno si registrano picchi (+40%) rispetto ai periodi caldi che suggeriscono un uso degli antibiotici anche nel trattamento delle infezioni virali.
I medici, soprattutto a Sud, potrebbero prescrivere una terapia antibiotica empirica per escludere complicanze nell’attesa che il paziente acceda alle prestazioni di diagnostica.
Pierluigi Russo – Direttore Tecnico Scientifico AIFA
Da segnalare anche che il 26% del consumo fa riferimento all’acquisto privato, per una spesa complessiva pari a poco meno di un miliardo di euro.
Il documento AIFA mostra che nel 2023 il consumo complessivo di antibiotici per uso sistemico, pubblico e privato, è aumentato del 5,4% rispetto al 2022. L’incremento si riferisce soprattutto alle molecole ad ampio spettro, quelle caratterizzate dalla correlazione più spiccata con l’antibiotico resistenza, e non risparmia il setting ospedaliero.
Il nostro Paese detiene la maglia nera insieme alla Grecia per il consumo di antibiotici, spesso utilizzati in maniera impropria.
Robert Nisticò – Presidente AIFA
Le informazioni contenute nel Rapporto sull’uso degli antibiotici in Italia 2023 vanno di pari passo con una intensificazione del problema della antibiotico resistenza a livello nazionale, che supera la media europea.
Un aspetto aggravato anche dall’eccessivo consumo di antiacidi, farmaci che alterano il microbiota dell’apparato digerente.
L’Italia è il primo Paese europeo nella classifica dei consumi degli inibitori della pompa protonica, utilizzati soprattutto contro il reflusso esofageo. Medicinali che se utilizzati in eccesso possono alterare la flora microbica intestinale, favorendo la selezione di germi multiresistenti, come il clostridium difficile. Per questo occorre contrastare l’uso fai da te o comunque inappropriato di questa categoria di farmaci, che oltre ad altri effetti collaterali aggrava il problema dell’antimicrobico-resistenza, che rappresenta oggi una grande emergenza di sanità pubblica.
Pierluigi Russo – Direttore Tecnico Scientifico AIFA
Dati che pongono il trend di consumo nel nostro Paese al 16% al di sopra della media europea.
Non brilliamo a livello europeo. Se non dobbiamo essere i primi della classe, è pur vero che non dobbiamo essere gli ultimi, ma aspirare almeno a stare nella media. Rispetto a questa situazione non siamo impotenti: qualcosa si può fare e si deve fare.
Massimo Andreoni, Direttore Scientifico SIMIT (Società Italiana Malattie Infettive e Tropicali)
L’impatto dell’antibiotico resistenza è apprezzabile anche sui conti pubblici: le stime ECDC (European Centre for Disease Prevention and Control) parlano di danni economici sul SSN italiano pari a 2,4 miliardi di euro annui, a cui si devono aggiungere 2,7 milioni di posti letto occupati a causa delle infezioni resistenti.
L’antimicrobico-resistenza è una delle sfide sanitarie più urgenti a livello globale, tanto da essere stata al centro del G7 Salute, dove l’Italia, per la prima volta ha destinato 21 milioni di euro a una partnership internazionale per lo sviluppo di nuovi antibiotici. Per contrastare questa minaccia, il ministero della Salute, sotto la guida del ministro Schillaci, ha potenziato il Piano Nazionale di Contrasto dell’Antibiotico-Resistenza (PNCAR) 2022-2025, adottando un approccio One Health per monitorare e prevenire la diffusione di microrganismi resistenti. Con uno stanziamento annuale di 40 milioni di euro, il piano dispone ora di risorse strutturali che ne garantiscono la continuità. Inoltre, la Legge di Bilancio 2025 ha previsto un fondo di 100 milioni di euro per incentivare lo sviluppo e l’accesso a nuovi antibiotici innovativi.
Maria Rosaria Campitiello – Capo Dipartimento della Prevenzione, delle emergenze sanitarie e della ricerca del Ministero della Salute
La legge di Bilancio ha previsto, per la prima volta, un fondo riservato agli antibiotici reserve, quelli che hanno un ruolo maggiormente rilevante e critico per la salute pubblica.
Il finanziamento specifico (circa 80 milioni di euro) è per noi la strada giusta e non entro nel merito dei consumi degli antibiotici in cui la prescrizione del medico è fondamentale per evitare l’uso inappropriato. A livello mondiale vanno fatti più sforzi per sviluppare antibiotici nuovi e più efficaci. Il segnale è importante ma deve essere fatto uno sforzo a livello europeo e mondiale di framework d’investimenti e di regolatorio di accesso ai nuovi antibiotici. La corsa è difficile perché la remunerazione che è stata data finora è troppo bassa e ha allontanato la ricerca. Dobbiamo essere pragmatici e apprezzare l’impegno e le iniziative di stewardship delle società scientifiche nell’uso appropriato, per evitare lo sviluppo di antibiotico-resistenze.
Marcello Cattani – Presidente Farmindustria
Uso inappropriato degli antibiotici: possibili strategie di contrasto
Com’è noto, il contrasto al fenomeno dell’antibiotico resistenza si gioca nella direzione dello sviluppo d nuove molecole antimicrobiche e sull’aderenza ai protocolli di impiego dei prodotti già disponibili. Strategie che sono ricomprese nel Piano Nazionale di Contrasto dell’Antibiotico-Resistenza (PNCAR).
Sotto questo profilo, il PNCAR prevede il raggiungimento dell’obiettivo di riduzione nell’impiego di quest prodotti del 5% nel 2025 rispetto al 2022: un traguardo difficilmente ottenibile.
È un problema complesso che va affrontato a livello nazionale con il coinvolgimento delle Istituzioni e delle società scientifiche e secondo un approccio One Health. L’antimicrobico-resistenza è una pandemia silente, che non si vede ma c’è e che entro il 20250 potrebbe rappresentare la prima causa di morte, se non verrà aggredita. […] non è solo un problema di uso umano, ma anche veterinario. L’Italia è la maglia nera in Europa ed usiamo spesso gli antibiotici male mentre dobbiamo ripartire da una cultura e dall’informazione corretta. Molte delle infezioni circolano negli ospedali che hanno spesso un sistema di areazione datata.
Robert Nisticò – Presidente AIFA
Le azioni devono essere di miglioramento per ridurre del 30% quello che sta accadendo, non si potrà annullare. Se si agisce si possono fare le cose in una sanità che lavora molto bene rispetto agli altri Paesi. Il PNCAR 2022-25 è perfetto, dentro ci sono le regole che vanno applicate e controllare che vengano applicate.
Massimo Andreoni – Direttore Scientifico SIMIT
La app di AIFA: migliorare l’appropriatezza d’uso degli antibiotici
La app a semaforo di AIFA Firstline è stata progettata con la finalità di migliorare l’appropriatezza dell’uso di antibiotici ed è destinata all’uso da parte dei medici (come supporto alla prescrizione), come anche da parte degli altri operatori sanitari e dei cittadini.
Nata in collaborazione con società scientifiche e sindacati medici, è stata allenata con i dati provenienti dalle raccomandazioni dell’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS, WHO).
Selezionando una delle 10 malattie, la app elenca i germi (virus o batteri) che ne sono responsabili, i sintomi più frequenti, gli esami diagnostici consigliati e le terapie farmacologiche più appropriate (antibiotiche e non).
La comparsa di un semaforo indica il livello di appropriatezza degli antibiotici per la cura:
- Verde: categoria Access, che comprende le infezioni per il cui trattamento è previsto anche l’uso degli antibiotici con spettro di attività ristretto e a basso rischio di indurre resistenze;
- Arancione: categoria Watch, che comprende malattie che richiedono anche l’uso di antibiotici con spettro d’azione più ampio, raccomandati solo per particolari condizioni cliniche;
- Rosso: categoria Reserve, che comprende infezioni la cui cura include l’uso di un ristretto numero di antibiotici da impiegare solo nelle infezioni multiresistenti.
La app Firstline può essere scaricata gratuitamente dagli store di Google e Apple.
Qui il link alla versione online sul sito dell’Agenza del Farmaco: https://firstline.org/aifa.