Making Life è un progetto che ho visto nascere e che ora osservo crescere in armonia e solidità. Una piattaforma editoriale multicanale che si occupa in maniera completa e approfondita di tutti gli aspetti del panorama sanitario.

Collaborazioni ed obiettivi sempre nuovi

La mia collaborazione con Making Life, ricca di soddisfazioni ed entusiasmo, mi ha messa spesso alla prova, spingendomi a pormi nuovi interrogativi sul significato della comunicazione in ambito healthcare.

Quali siano i registri più efficaci per il contesto odierno, come vengano percepiti dai miei/nostri interlocutori, quali siano gli aspetti sociali della produzione di farmaci.

Molti di questi sono apparsi evidenti negli ultimi, impegnativi mesi di pandemia. Altri sono più silenziosi, ma non per questo meno impattanti sulle nostre vite: pensiamo, ad esempio, alla questione delle carenze di farmaci.

E, anche parlando a professionisti del settore, non è superfluo sottolinearne l’importanza e le ripercussioni.

Public speaking farmaceutico: come declinarlo?

Per le ragioni dette sopra, quando, con mio grande onore, sono stata invitata dagli editori di Making Life a tenere un intervento nel corso dell’evento di lancio I linguaggi della comunicazione non ho avuto dubbi su quale sarebbe stato lo snodo centrale. Perfetto per il public speaking farmaceutico, perché incontra l’esigenza dell’audience specializzata ma interpreta la riflessione in un’ottica più estesa.

Avrei parlato della necessità di spingersi più avanti.

Non intendo dire oltre, non credo nei balzi a piè pari, all’informazione didascalica. Mi riferisco piuttosto al fatto di procedere entrando nelle questioni totalmente. Negli argomenti spinosi, nebulosi o semplicemente ancora in via di chiarimento così come in quelli già più noti.

Dà soddisfazione ricordare i grandiosi obiettivi raggiunti dall’industria farmaceutica.

Ma è altrettanto vantaggioso, anche se più complesso, affrontare aspetti più ostici. Domandarsi con atteggiamento di effettiva apertura come si possono ulteriormente elevare gli standard della comunicazione, evitando gli errori che sono stati commessi nell’ultimo periodo e contribuendo a migliorare il rapporto fra cittadini e scienza.

Parlare in pubblico aiuta a mantenere e coltivare una relazione di continuo e sinergico scambio con la propria audience, fa emergere i punti critici nell’interazione e crea l’environment adeguato per veicolare messaggi complessi.

Cosa cerca il lettore

Da utente, personalmente cerco un’informazione che sappia affrontare i temi caldi, come la paura dei vaccini, con rigore scientifico ma senza pregiudizi.

Un’informazione trasparente, che rimanga tale anche quando si inoltra nelle selve oscure dell’analisi delle distorsioni del pensiero.

Un’informazione che sappia rispondere ai dubbi con dati, fatti e proiezioni, e magari (perché no?) anche ponendo e ponendosi ulteriori domande.

Le sfide del futuro

L’intervento all’evento, che è stato moderato da Paolo Pegoraro (CEO di Making Life), mi ha dato la possibilità di parlare di come ritengo debba crescere e svilupparsi la comunicazione nel settore farmaceutico.

Credo che il futuro farà emergere ancora più dettagliatamente gli aspetti già oggi stridenti.

Il tema della conflittualità, anziché limitarsi ad ambiti specifici, sta contaminando anche i consessi più autorevoli.

Il fenomeno dell’infodemia sta diventando esso stesso causa di malattia, in quanto elemento di ostacolo alla cura verificata e di incentivo al ricorso a strumenti privi di basi scientifiche.

Non basta rispondere punto per punto alle obiezioni, certo. Purtroppo non bastano neppure una buona preparazione accademica e l’aggiornamento continuo.

Ma una solida expertise può supportare nella ricerca di percorsi efficaci per costruire un dialogo autentico con i propri interlocutori.

In questo senso, il public speaking farmaceutico può diventare una risorsa strategica, uno strumento in grado di aggiungere valore alla comunicazione.

 

Qui sotto trovate un breve stralcio della mia presentazione.