
Piattaforma nazionale di telemedicina: procede l’implementazione
Il 13 febbraio si è tenuta la Conferenza Stato-Regioni presieduta dal Ministro per gli affari regionali e le autonomie Roberto Calderoli. Vi sono stati approvati i punti all’ordine del giorno inerenti il riparto delle risorse destinate all’implementazione dei servizi di telemedicina e l’ottimizzazione dei modelli organizzativi per la presa in carico della cronicità.
In una nota diffusa a valle dell’incontro, la Conferenza delle Regioni e delle Province autonome spiega che si tratta di un investimento di 172.898.380 euro, previsti nell’investimento M6-C1-1.2.3.2 del Piano nazionale di ripresa e resilienza (PNRR). Risorse finalizzate a completare e integrare gli strumenti di telemedicina adeguandoli all’evoluzione tecnologica e così suddivise:
- Integrazione dei Sistemi gestionali regionali (Sgr) e dei Servizi minimi di Telemedicina (Sms) regionali con la Piattaforma nazionale di telemedicina (Pnt): 45.220.000 euro;
- Integrazioni specifiche a sistemi locali: 25.535.676 euro;
- Dispositivi medici: 81.714.163 euro;
- Evoluzione software (con esclusione delle attività di supporto specialistico): 20.428.541 euro.
Procede quindi l’implementazione della Piattaforma Nazionale di Telemedicina, che secondo le stime Agenas entro la fine del 2025 fornirà servizi a 300.000 persone.
Con la distribuzione di questi residui, si assegnano alle Regioni, in particolare a quelle del Mezzogiorno, risorse economiche per acquistare tecnologie e servizi di telemedicina che rendono possibile un potenziamento nel territorio delle Case della Comunità. In questo modo si potranno avvicinare e velocizzare le consulenze specialistiche, oltre che anticipare la medicina di iniziativa sulla cronicità.
Massimo Fabi – Coordinatore Commissione Salute della Conferenza delle Regioni e delle Province autonome e Assessore Regione Emilia-Romagna