L’emergenza dettata dalla pandemia, che ha evidenziato la dipendenza della produzione farmaceutica dall’importazione, in particolare dai Paesi orientali (Cina e India), ha rafforzato la necessità di riportare il baricentro verso l’Europa.

La strategia di reshoring avviata dall’Unione Europea non sembra però avere generato risultati significativi, almeno per il momento.

Ecco i dati, più generali, del Rapporto I-Com presentato nei giorni scorsi.

 

Il Rapporto I-Com “Attrarre Salute”

Stando al Rapporto annuale dell’Osservatorio In-Salute di I-Com (Istituto per la Competitività) Attrarre Salute. Obiettivo investimenti per la resilienza dell’industria farmaceutica in Italia e nell’Ue, l’80% dei principi attivi e materie prime utilizzate nella produzione arriva ancora da Cina e India.

Per quanto riguarda l’Italia, la dipendenza riguarda il 15,48% dei 155 prodotti presi in considerazione per la realizzazione del documento.

Altro punto di preoccupazione: la spesa sanitaria pro-capite, notevolmente al di sotto della media dei Paesi europei. Se in Germania la spesa sfiora i 6.000 euro per abitante e in Francia i 4.632 euro, Italia e Spagna
sono ferme a 2.900 euro.

 

Medici in calo e liste d’attesa che si allungano

I numeri sembrano descrivere una Sanità che si sta impoverendo su più fronti: una considerazione supportata anche dal progressivo calo del numero dei medici di Medicina Generale, in calo del 9,9% dal 2015.

In un Paese in cui le cronicità interessano il 39,9% della popolazione (24 milioni di persone, dei quali 12,5 con multi-cronicità) diventa difficile comprendere in che termini gestire le criticità associate.

Soprattutto se consideriamo i dati pubblicati dalla Corte dei Conti sulle liste d’attesa, che mostrano come delle 20,3 milioni di prestazioni arretrate nel 2022 ne siano state recuperate complessivamente solo il 65%.

 

Una strategia di medio-lungo termine

Le indicazioni di I-Com per ridare slancio al contesto stagnante che caratterizza il nostro Paese si muovono su più livelli:

  • Nuova politica industriale finalizzata a potenziare la produzione europea e italiana di farmaci e principi attivi.
  • Attuazione di progetti di reshoring di farmaci e principi attivi farmaceutici in Italia.
  • Snellimento delle procedure amministrative.
  • Nuova governance farmaceutica, fondata su processi regolatori chiari e più veloci.

 

Diventa prioritario per l’Italia definire una strategia di medio-lungo periodo, che miri a fornire servizi di alta
qualità agli utenti e a posizionare la ricerca e la filiera industriale sugli standard internazionali più avanzati. Il miglioramento dell’assetto regolatorio e di governance è cruciale per facilitare l’innovazione nelle cure, potenziare la ricerca, attrarre gli investimenti esteri e sostenere i processi di crescita delle imprese nel nostro Paese.

Thomas Osborn – Direttore area Salute I-Com