
Dolore cronico: presentato il Nuovo manifesto
Il dolore cronico interessa oltre 10 milioni di persone, nel 60% dei casi donne, che spesso non trovano adeguata risposta nonostante le cure disponibili e una legge (Legge 38/2010) che si pone a tutela della dignità della persona e sancisce il diritto di accesso alle cure palliative e alla terapia del dolore di ciascuno.
Inevitabili anche i costi sociali, se si considera che la spesa annuale media a carico del servizio sanitario per paziente supera i 4.500 euro. Cifra a cui si deve aggiungere l’impegno economico che ricade sul privato cittadino e l’impatto sulla sua qualità di vita.
Dolore cronico: la presentazione del Nuovo manifesto
Nel corso di una conferenza stampa che si è tenuta ieri a Roma e su iniziativa del Vicepresidente della Commissione Affari Sociali Luciano Ciocchetti è stato presentato il Nuovo manifesto sul dolore, sottoscritto da Associazione italiana per lo studio del dolore (AISD), FederDolore, Fondazione Isal, Società Italiana di Medicina Generale (SIMG), Federfarma, Cittadinanzattiva e Fondazione Onda. Una iniziativa promossa da Sandoz.
Gli scopi del documento sono quelli di:
- Diffondere una cultura del dolore cronico con una corretta informazione su condizione e possibilità di cura;
- Garantire programmi di formazione del personale socio-sanitario;
- Potenziare le reti di terapia anche con maggiore coinvolgimento della medicina di prossimità.
Dobbiamo lavorare affinché venga attuata in maniera uniforme, intensificando la collaborazione tra istituzioni, società scientifiche e associazioni pazienti per superare le criticità esistenti”
Luciano Ciocchetti
Costruire una nuova cultura sul dolore cronico
Spesso gli stessi pazienti affetti da dolore cronico ci convivono senza riconoscerlo come un disturbo a sè che deve essere diagnosticato e trattato in modo specifico.
Dobbiamo ripartire dalla costruzione di cultura per garantire alle persone la possibilità di accedere in tempi più rapidi a percorsi dedicati. È necessario sostenere e rafforzare l’informazione per far conoscere e riconoscere il dolore cronico come patologia a sé.
Nicoletta Orthmann – Direttrice medico-scientifica Fondazione Onda
Il paziente con dolore cronico è spesso disorientato nel percorso diagnostico-terapeutico si trova a dover consultare numerosi specialisti prima di arrivare a un centro specialistico, anche con gravi conseguenze psicofisiche oltre che economiche.
Gabriele Finco – Past President AISD
Dolore cronico: investire sulla formazione degli operatori sanitari
Il Nuovo manifesto sul dolore cronico esprime la necessità di investire di più anche nella formazione dei diversi professionisti coinvolti nella terapia del dolore (ortopedici, reumatologi, fisiatri, neurologi), perché possano effettivamente supportare i pazienti sotto tutti gli aspetti coinvolti.
Senza dimenticare psicologi e farmacisti, nel loro ruolo di counselor sul territorio per il corretto utilizzo dei farmaci.
I farmacisti possono contribuire a veicolare efficacemente informazioni e messaggi di sensibilizzazione, ma anche ad orientare i pazienti verso i servizi territoriali più adeguati, fornire indicazioni sul corretto uso dei medicinali, monitorare l’andamento delle cure, trasferendo ai medici curanti informazioni utili per calibrare al meglio le terapie. A questo proposito, le farmacie possono anche realizzare preparazioni galeniche con dosaggi mirati per dare risposte personalizzate al paziente, elemento particolarmente rilevante nel trattamento del dolore.
Paolo Betto -Vicedirettore Federfarma
Rafforzare le reti ospedaliere e locali di terapia del dolore
Un caso paradigmatico presentato nel corso dell’evento è stato quello di Regione Lombardia, che già nel 2019 ha riconosciuto la natura di disciplina ospedaliera specialistica a questa materia, con il codice di riferimento n 96.
Nel corso del 2025 sarà progressivamente attuata e consolidata la Rete di terapia del dolore, in linea con l’Accordo n. 119/2020 CSR, attraverso l’identificazione e il rafforzamento delle Reti ospedaliere e locali di terapia del dolore e la definizione di un coordinamento regionale. Considerando che i pazienti con dolore cronico hanno una dimensione epidemiologica e bisogni assistenziali peculiari e richiedono competenze professionali dedicate, l’obiettivo è favorire un appropriato governo della presa in carico, talvolta in un contesto di fragilità, delle loro necessità multidimensionali e delle loro caratteristiche biopsicosociali, stratificando gli interventi secondo bisogni.
Marco Alparone – Vicepresidente e Assessore al Bilancio Regione Lombardia e Presidente Comitato di settore Regioni-Sanità Conferenza delle Regioni