
Reputation e industria farmaceutica: colmare il divario fra valore percepito e valore reale
Come richiamato in altri approfondimenti presenti nel mio blog, la reputation è la percezione che il pubblico si forma del nostro brand. Dove l’espressione brand deve essere intesa in senso lato, con riferimento ad un marchio, un prodotto, un’azienda o anche un singolo professionista. Si tratta di un elemento che viene stratificato nel tempo, ma che può subire tracolli istantanei nei momenti di crisi.
Si tratta di un aspetto di estrema importanza nel panorama dell’industria, in particolare nei settori storicamente caratterizzati da un impatto sulla salute dei singoli cittadini e della collettività, come la farmaceutica.
Il 27 marzo ho avuto l’onore di moderare la sessione Una vision per il pharma: aspetti ambientali, economici e sociali della sostenibilità nell’ambito del Making Pharmaceuticals Italy.
Roberto Valenti (Responsabile dello Sviluppo Materiali in Bormioli Pharma), Eleonora Lenzi (Studio Legale Stefanelli&Stefanelli), Adriano Pietrosanto (Direttore dell’Area tecnico-scientifica di Egualia), Lorenzo Cottini (Managing Director e General Manager High Research-Evidenze Group), che ringrazio, hanno portato contributi e prospettive diversi e complementari sul tema comune della sostenibilità.
Dalle relazioni è emerso come la compliance alle normative e l’assunzione di responsabilità nei confronti della tutela dell’ambiente rappresentino due elementi centrali nell’agenda dell’industria farmaceutica.
Nel corso della mattinata, si è tenuto anche il mio intervento Reputazione: colmare il divario fra il valore percepito e il valore reale dell’industria farmaceutica. E’ stata un’interessante opportunità di analisi di una condizione, quella attuale, che non sfrutta pienamente gli strumenti messi a disposizione dalle attività di comunicazione per tutelare e potenziare la reputation delle aziende. E per operare un breve excursus sulle possibili soluzioni attuabili allo scopo.