La divulgazione scientifica di Jerry Lewis appare oggi come un lontano miraggio, in un’epoca di star dedite alle discipline alternative. Un esempio di genio creativo virtuoso anche nel sostegno della scienza.

La notizia della morte di Jerry Lewis mi è arrivata mentre sorseggiavo il caffè del mattino alle prese con la consueta rassegna stampa.

Devo ammettere che, come milioni di altri spettatori delle divertenti pellicole di cui è stato interprete, il mio primo pensiero è andato alle risate fatte da bambina. Di fronte alle peripezie cinematografiche del duo che componeva con Dean Martin, non sapevo resistere.

 

divulgazione scientifica

 

 

LA DIVULGAZIONE SCIENTIFICA SULLA DISTROFIA MUSCOLARE

Chi scrive di scienza al pubblico si interroga spesso su come fare divulgazione scientifica in maniera corretta ma leggera, precisa ma vivace.

A distanza di pochi secondi, il secondo riferimento (automatico) è stato al suo appassionato impegno nella lotta alla distrofia muscolare. La terribile malattia che gli aveva strappato il figlio ancora ragazzo e che lui seppe raccontare a modo suo. Dando vita ad una divulgazione scientifica autentica e sentita, vissuta.

Per introdurti alla lettura di questo post, potrei anzitutto dirti cos’è la distrofia muscolare. Scriverei allora che si tratta di un termine usato per definire un gruppo di malattie genetiche. E  che queste patologie hanno in comune il fatto di provocare un progressivo indebolimento del tono muscolare. Puoi leggere qui di cosa si tratta.

Dicendo questo ti ho certamente fornito un’informazione, la cui veridicità può essere verificata in ogni momento.

Ma con quale efficacia sarà passato il messaggio? Cosa ha cambiato in te?

Probabilmente non ti ha toccato dentro. Se invece ti dicessi che le distrofie muscolari colpiscono un corpicino ancora bambino. Che impediscono ai suoi muscoli di crescere, svilupparsi. Che lo indeboliscono fino a paralizzarlo, a non lasciargli più neppure il fiato per respirare.

Le distrofie muscolari ribaltano la vita delle famiglie, ne sovvertono gli equilibri e si pongono al centro della loro realtà.

Forse, utilizzando una terminologia meno scientifica, ti ho reso meglio l’idea.

Questa è la dimostrazione che esiste un tipo di divulgazione scientifica alternativa a quella che la maggiorparte dei lettori considera. Che parte, naturalmente, dalla conoscenza della verità scientifica. E che su di essa si basa per costruire una narrazione più vicina all’uomo e al suo sentire.

Se mi domando cosa significa fare divulgazione scientifica, la mia personale risposta è più vicina a quest’ultimo modello.

 

FRA DIVULGAZIONE SCIENTIFICA E TELETHON

In un’epoca ancora molto lontana dalle strutturate charities di oggi, Jerry Lewis è stato il primo a credere nel crowdfunding. A individuare in esso uno strumento per fare fronte alle ingenti esigenze economiche della ricerca medica. Parliamo del 1949.

La sua è stata un’attività costante e articolata, che lo ha portato, nel 1977, fino alla candidatura al premio Nobel per la pace. Jerry Lewis è l’inventore dei telethon, termine che deriva dalla contrazione dell’espressione television marathon. Cos’è telethon se non una complessa trasmissione di divulgazione scientifica, che sensibilizza nei confronti di una malattia facendo parlare i pazienti e la famiglie. Cioè proprio coloro che la conoscono meglio.

Il programma televisivo The Jerry Lewis MDA Labour Day Telethon raccoglieva fondi per la lotta alla distrofia muscolare ed è stato da lui stesso fondato e presentato, dal 1966. MDA è l’acronimo di Muscular Distrophy Association, la fondazione per la raccolta fondi a favore della ricerca sulla distrofia muscolare.

Jerry Lewis ha sperimentato nuovi canali di divulgazione scientifica, fra cui la TV.

 

LA DIVULGAZIONE SCIENTIFICA IN INTERNET

L’attuale crisi dell’informazione, intesa come perdita della credibilità delle fonti, non deve scoraggiarci. Non deve farci indietreggiare, rinunciare ad utilizzare i nuovi canali. Oggi che la tecnologia digitale ci offre strumenti preziosi per garantire la diffusione della comunicazione in maniera efficace e capillare, non possiamo sottrarci alla sfida.

Ecco perché io sono convinta che sia arrivato il momento dell’ innovazione della divulgazione scientifica, della nostra acquisizione di una diversa consapevolezza, quella online. Penso che la contaminazione dei social media da parte di fake news e disinformazione indiscriminata non debba portare ad un ritorno al passato, ma alla costruzione di un nuovo futuro.

La divulgazione scientifica oggi ha l’obbligo di proporsi rinnovata, di accettare regole e limiti, di conoscere tutti i media attraverso cui veicolare informazioni piene, ricche e articolate.

 

DIVULGAZIONE SCIENTIFICA: SPIEGARE IL DOLORE CRONICO

Quella della distrofia muscolare non è stata questa l’unica modalità attraverso la quale Jerry Lewis ha fatto divulgazione scientifica in TV.

Ai microfoni di Larry King, nel 2002, raccontò di combattere quotidianamente una battaglia contro il dolore cronico. La sua lotta durava da quasi quarant’anni, a causa di una brutta caduta responsabile di una lesione alla colonna vertebrale.

Anche in questa occasione Jerry Lewis ha divulgato. Ha spiegato alle persone cosa significa convivere con un ospite sgradito come il dolore che non passa. Quello che non si attenua, che persiste, giorno dopo giorno. E di come lui avesse trovato, grazie all’aiuto degli specialisti che lo seguivano, nuove soluzioni per soffrire di meno.

Leggi anche l’approfondimento sull’uso della realtà virtuale per il trattamento del dolore cronico.

 

IL CONTRIBUTO ALLA SCIENZA

Jerry Lewis è stato un artista di grande talento che ha saputo dare un contributo decisivo alla scienza e rendere un servizio al pubblico. Un esempio di come il temperamento estroso può essere un prezioso alleato anche laddove sembrerebbe meno indicato.

L’indimenticabile attore ha fatto molto di più che sfruttare la sua popolarità per sensibilizzare il pubblico nei confronti di gravi malattie. Ha compreso l’importanza della divulgazione scientifica per la diffusione di informazioni su queste malattie.

E ha fatto ciò in un contesto nel quale di molte malattie incutevano tanto terrore da rendere difficile persino una discussione a riguardo. Ha intuito la potenza della comunicazione, della diffusione di un messaggio che ne rendesse possibile la condivisione. Ha capito che solo così sarebbe stato possibile trovarvi una soluzione, che non poteva originare dal silenzio e dalla paura.

Oggi, in un’epoca di star hollywoodiane dedite alle scienze alternative, desta più che impressione. Oggi i vip declamano teorie esoteriche incuranti delle conseguenze che i loro farneticanti deliqui possono avere sulle sorti dei loro obnubilati followers. Altro che divulgazione scientifica…

Jerry Lewis appare più che mai come l’esempio di un genio creativo virtuoso. Capace di esprimere talento autentico anche nel comprendere la maniera più efficace per aiutare la scienza nel suo difficile percorso di evoluzione.

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