I vaccini obbligatori oggi sono la modalità con cui lo Stato fa sentire la sua presenza nella tutela della salute pubblica.
Venerdì la mia mattinata è trascorsa in un dipanarsi di letture a tema e commenti social in attesa dell’evento del mese: la presentazione del decreto sui vaccini obbligatori. Lo attendevamo. E’ arrivato. E, come ampiamente previsto, ha scontentato tutti. Vaccinisti e antivaccinisti, che già stanno pensando a come opporsi.
Persino i diversamente vaccinisti, quelli che non sono contro i vaccini, ma….
Com’è potuto succedere? Semplice, potenza dell’irresistibile fascino della polemica.
Leggi anche: In difesa dei vaccini: informazione, confronto, fermezza.
VACCINI OBBLIGATORI: LA TUTELA DELLA SALUTE PUBBLICA
Il provvedimento non è esente da aspetti discutibili, ne parlerò più avanti. Ma obiettivamente, la nostra tendenza ad amplificare la complessità della materia è mediamente alta. Di certo superiore alla tendenza ad accettare le disposizioni politiche per quello che realmente sono. In particolare quando scelgono di privilegiare la sostanza pubblica del loro operato.
Spesso la politica è chiamata a formulare leggi che tentano di interpretare e gestire la realtà. Consapevoli che si tratta di qualcosa di troppo complesso e variegato per immaginare una modellizzazione precisa.
Tuttavia, proprio perché la situazione è ben lontana dall’essere semplice, probabilmente qualsiasi altra iniziativa non avrebbe trovato ampio consenso.
Il livello di approssimazione, in questi casi, non può spingersi sotto certi livelli ed una tolleranza superiore dovrebbe comunque rientrare nei margini di accettabilità. Del resto, le iniziative che privilegiano l’aspetto pubblico sono destinate ad essere impopolari, perché livellanti.
Tuttavia, contestualmente, nella libertà di espressione del mio parere concessami dal blog, ritengo che questo decreto sia complessivamente positivo.
VACCINI OBBLIGATORI: QUALI SONO
I punti salienti del decreto Lorenzin riguardano:
- l’introduzione dell’obbligo vaccinale
- la sua estensione ad una lista di 12 vaccini: esavalente (anti-pertosse, anti-epatite B, anti-tetanica, anti-difterite, anti-polio, anti-Haemophilus B), anti-morbillo, anti-parotite, anti-meningococcica B e C, anti-rosolia ed anti-varicella.
La mancata adesione alle vaccinazioni obbligatorie da parte dei bambini di età compresa fra 0 e sei anni comporterà l’impossibilità di formalizzare l’iscrizione ad asilo nido e scuola materna.
Sanzioni da 500 fino a 7.500 euro per i genitori dei bambini/ragazzi da 6 ai 16 anni che iscriveranno i loro figli alle scuole senza avere provveduto ai vaccini obbligatori. Possibile anche la sospensione della potestà genitoriale.
Di fatto lo Stato si assume la responsabilità di decidere in merito ad una procedura di importanza strategica per la salute pubblica. Uno strumento che, sulla base di riscontri scientifici ormai collaudati, ritiene sicura ed efficace, è esemplare.
PERCHE’ LE VACCINAZIONI SONO OBBLIGATORIE
La libertà di scelta sui vaccini ha probabilmente contribuito ad insinuare nell’opinione pubblica la falsa ed ingiustificata convinzione che si trattasse di un’iniziativa sanitaria complementare. Un presidio destinato a coloro che avvertivano la necessità di proteggersi in misura maggiore rispetto alla media della popolazione. I tempi sono cambiati, non c’è più ragione di ricorrere a strumenti superati.
L’offerta della prestazione (i vaccini obbligatori sono gratis, in base alle fasce d’età, al calendario vaccinale e in maniera subordinata alle decisioni delle singole regioni) ha forse anche peggiorato la situazione. Se è una prestazione offerta a titolo gratuito, ci sarà dietro qualcosa: questa è la mentalità comune. Gratis quindi nocivi (o, al limite, inutili) è una formula oggi credibile, a causa della grave crisi di fiducia nei confronti delle istituzioni.
Ecco perché molti genitori sono contrari a sottoporre i loro bambini alle vaccinazioni prescritte: perché pensano che siano dannosi.
Si tratta di una maniera di pensare ancora più sottile e impalpabile rispetto a tutti i pregiudizi sulle case farmaceutiche. Sui business che si celerebbero dietro queste iniziative e sui complotti universali ai danni della nostra salute.
Tutti sappiamo che i vaccini somministrati in Italia sono senza mercurio, da anni. E contengono alluminio nella stessa quantità di una tazza di tè. Ma sui vaccini obbligatori la controinformazione è più attiva che mai.
I vaccini e la Giustizia: un rapporto conflittuale.
VACCINI OBBLIGATORI E ANTIBIOTICO RESISTENZA
La centralizzazione del potere decisionale dello Stato in una materia così delicata e la risolutezza mostrata nel non cedere ai richiami del consenso, sono positivi. La salute pubblica è un aspetto trascurato, ma ora più che mai necessario. Anche alla luce di questioni globali come quella dell’antibiotico resistenza.
Lo Stato ha l’obbligo in primis di tutelare la dimensione pubblica, nel rispetto, chiaramente, di quella individuale. La frammentazione della Sanità nell’intricato rapporto Stato-Regioni inibisce in maniera sistematica gli interventi che privilegiano questo aspetto. Dunque è legittimo immaginare interventi di riequilibrio.
Il tema dell’antibiotico resistenza richiede il supporto delle politiche vaccinali.
NON SOLO VACCINI OBBLIGATORI
Una cosa è certa. I vaccini obbligatori devono essere inquadrati come una soluzione di emergenza (e magari anche temporanea) che non può sostituire:
- formazione degli operatori sanitari,non proprio impeccabile, se sempre più medici sono contrari alla vaccinazione e non vi si sottopongono in prima persona, mettendo a rischio l’incolumità dei pazienti
- informazione al pubblico, la cui consapevolezza deve essere completa, almeno per gli aspetti di pertinenza. Perché il suo engagement nella campagna vaccinale ne determina il successo. E perché la promozione della cultura scientifica e pubblica ha in generale valore inestimabile. Leggi qui perché i cittadini non si accontentano di un’informazione sommaria e imprecisa
- organizzazione dell’intero sistema vaccinale, dall’efficienza dei centri che effettuano l’immunizzazione alla garanzia degli approvvigionamenti di vaccini.
(Photo credits: beatricelorenzin.it)
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