Le circostanze oggi impongono di riflettere sulla nostra idea di salute e benessere, azzerando i pregiudizi, dipanando il groviglio delle credenze, resettando la mente perché possa essere lucida.
Sono giorni di grande inquietudine e sbigottimento per la scienza. Le polemiche sui vaccini, l’assurda propagazione del morbillo, la diffusione di fake news.
Non è il momento di schierarsi, anche se, qualche volta è difficile resistere alla necessità di fare chiarezza in maniera più accorata di quanto non consentano i grafici e le statistiche.
Le contingenze del momento non devono farci perdere di vista il nostro interesse principale. Il vero obiettivo di chi si occupa di salute e benessere, sia esso operatore sanitario, ricercatore, istituzione o utente, è quello di migliorare la qualità della vita. Della propria e di quella altrui.
LA SALUTE E’ UN BENE (PREZIOSO)
Si dice sempre che ci si ricorda che la salute è un bene unico e prezioso quando la si perde, anche per i motivi più banali. Purtroppo è vero.
Ci accorgiamo di quanto ci manca quando un disturbo ci limita, anche solo psicologicamente. Quando un sintomo diventa inabilitante. Quando la preoccupazione per le conseguenze di una malattia si fanno pesanti e ci incupiscono.
Ecco perché è importante sottolineare i benefici della prevenzione. E’ fondamentale massimizzare salute e benessere quando siamo lucidi e in grado di pianificare e decidere i nostri comportamenti. La malattia ci impone scelte obbligate, lo stato di salute e benessere ci consente di orientare meglio le scelte di vita.
LA SALUTE E’ UN DIRITTO
La salute è un diritto sancito dalla Costituzione:
La Repubblica tutela la salute come fondamentale diritto dell’individuo e interesse della collettività, e garantisce cure gratuite agli indigenti.
(articolo 32 – Costituzione Italiana)
Questo ci fa comprendere come sia necessario partecipare, per interesse sia personale che sociale, al mantenimento di una consapevolezza adeguata nei confronti delle malattie e delle possibilità di cura. Ribadisce, una volta di più, l’importanza di accedere al Servizio Sanitario Nazionale avendo chiaro che l’atteggiamento debba essere quello che abbiamo al cospetto di un bene prezioso. Perché stiamo parlando di un patrimonio della cittadinanza. Il nostro SSN, un modello unico al mondo per equità e tutela, è oggi messo a dura prova da una crisi cui potrebbe soccombere. E’ lo strumento principale attraverso il quale può essere realizzato il principio costituzionale dell’uguaglianza nell’accesso ai diritti fondamentali. E’ dunque responsabilità di tutti noi cercare di mantenerlo vitale.
IMPEDIRE LE STRUMENTALIZZAZIONI
Quando si affronta un tema che gravita nell’universo Salute con atteggiamento ideologico, si corrono seri rischi di commettere errori di valutazione che possono avere gravi ripercussioni. Ancora una volta, le conseguenze ricadono sul singolo individuo e anche sulla collettività.
Le arcinote polemiche sui vaccini, che minano la credibilità di uno dei presidi sanitari più efficaci e sicuri, non fanno bene a nessuno. Non a chi conosce il loro valore, per questioni professionali o perché costretto dalla vita a testimone di gravi malattie che in un passato non così lontano imperversavano mietendo vittime. Non a chi nutre dubbi in proposito: il dubbio è amico della Scienza e del progresso. Ne alimenta l’incedere continuo e ne mette alla prova le fondamenta, il sospetto e la diffamazione. Diffamazione e sospetto sono ben altra cosa: non si muovono su basi logiche, ma agiscono sulle paure fondamentali dell’uomo, pura irrazionalità.
LA SALUTE E’ UN BENE (FRAGILE)
Per il suo esserci che può repentinamente trasformarsi in non esserci, la Salute impone interventi rispettosi e misurati, consapevoli del fatto che le ripercussioni possono essere pesanti.
Senza fare riferimento a principi dogmatici assoluti, distanti dall’immanenza della vita quotidiana, prevenire conviene. Conviene a tutti. La prevenzione inquadra un comportamento virtuoso per il singolo, che può godere di uno stato di maggiore benessere. Oltre ad essere statisticamente meno soggetto a malattie e quindi a terapie che possono essere costose e comportare effetti collaterali. Massimizza gli standard di benessere sociale, aumenta la produttività e crea le condizioni perché i popoli possano investire risorse in maniera virtuosa.
LA DIFFUSIONE DELLA CULTURA SCIENTIFICA
Risaliamo alla fonte del problema, per isolare soluzioni efficaci. La cultura scientifica deve essere promossa e diffusa proprio per evitare di finire in tunnel senza via d’uscita come quello in cui ci siamo incamminati con i vaccini. Vogliamo evitare di essere preda di superstizioni e credenze? Non c’è altra soluzione che abituare la mente a ragionare in maniera critica.
Insegnare ai bambini a ragionare secondo il metodo scientifico non significa screditare la cultura umanistica, che deve invece trovare il massimo spazio negli ambiti educativi dell’istruzione dell’obbligo. Gli studi classici non possono in alcun modo favorire la genesi di un pensiero antiscientifico. Pensiamo ai grandi studiosi dell’antichità, all’ampiezza delle loro ripercussioni sul destino dell’umanità, ancora più sorprendente se confrontata con l’esiguità degli strumenti e disposizione.
Gli approcci educativi scientifico e umanistico devono coesistere, perché per loro natura non possono essere esclusivi l’uno rispetto all’altro.
IL FUTURO DIPENDE DALLE NOSTRE SCELTE
Dobbiamo avvertire, forte e chiara, la consapevolezza di una responsabilità pesante, quella di porre le basi per il futuro dei nostri figli, la nuova generazione.
Alimentare comportamenti viziosi, contribuire ad accrescere voci di spesa che gravano su tutti nella (falsa) convinzione che le responsabilità del singolo non hanno ripercussioni globali, non è intelligente. Ed è esattamente l’atteggiamento che ci ha portati dove siamo ora. Sull’orlo di una crisi del Servizio Sanitario, che rischia il fallimento. Non sarà l’unico fattore sfavorevole, ma è certamente una voce importante.
Solo la volontà di mantenerlo attivo e vitale universalmente condivisa dalla popolazione può scongiurarne la morte.
LA SALUTE E’ UN BENE (PUBBLICO)
Quando pensiamo alla Salute, la immaginiamo come uno stato individuale.
“Come stai?”. “Bene, grazie. E tu?”.
Ma le cose non stanno esattamente così: le nostre decisioni si ripercuotono sui nostri concittadini. E non è solo una questione economica.
Pensiamo al tema dei vaccini (ancora una volta). Il fatto che esistano delle persone non vaccinate non si limita ad esporre questi individui al rischio di contrarre malattie. Mantiene serbatoi di microorganismi, impedisce di debellare patologie evitabili. Crea un problema di Salute Pubblica.
UNA COMUNICAZIONE LUCIDA E ONESTA
La comunicazione sui temi della Salute è oggi più che mai strategica al fine di contenere i danni derivanti da comportamenti sociali antiscientifici e di costruire una coscienza collettiva più solida. Se vogliamo che le nuove generazioni risentano meno dell’influsso di superstizioni e credenze, dobbiamo intervenire con un’attività di formazione ed informazione migliore.
E’ importante che non si perda la volontà di comunicare in maniera equilibrata e precisa, secondo principi di onestà intellettuale e con il rigore della competenza.
Le circostanze oggi impongono di rivalutare e riconsiderare. In generale, di riflettere. Facendo tabula rasa dei pregiudizi, dipanando il groviglio di false convinzioni e credenze, resettando la mente perché possa essere lucida.