Di superbatteri (o superbugs, come è più frequente che li troviate definiti) qui a WELLNESS4GOOD parliamo quasi con frequenza giornaliera.
Abbiamo in più occasioni sottolineato come i superbatteri siano una minaccia globale, per tutti i Paesi, non solo quelli che, a causa delle condizioni di povertà o guerra, ci sembrano più compatibili con situazioni precarie di igiene e terapia. In Europa i Governi stanno mettendo in atto una serie di misure preventive per arginare un’emergenza che si sta già profilando all’orizzonte.
Se gli antibiotici attualmente impiegati non sono più efficaci contro microorganismi che ormai si sono specializzati nel vanificare la loro azione distruttiva, la ricerca è impegnatissima nel tentativo di escogitare sistemi alternativi, utilizzando tecnologie sempre più innovative e servendosi delle più sofisticate metodologie di studio.
L’Università di Melbourne (Australia) ha “costruito”, utilizzando le nanotecnologie, un polimero che ha l’interessante forma di una stella e che, in laboratorio, risulta essere attivo contro i batteri più aggressivi e bravi nel diventare insensibili agli antibiotici, i cosiddetti MDR (Multi Drug Resistant, resistenti ai farmaci normalmente impiegati per la terapia).
Questa straordinaria molecola agisce secondo tre meccanismi diversi, che, in ultima analisi, portano alla morte del batterio:
1. Destabilizzando la sua parete cellulare, ovvero l'involucro che lo racchiude
2. Generando uno squilibrio elettrolitico al suo interno
3. Inducendo il fenomeno dell’apoptosi, in pratica un suicidio programmato del germe.
Questa scoperta è giudicata negli ambienti della ricerca come molto promettente. Vi teniamo aggiornati.