Oggi comincia la settimana per la consapevolezza dei tumori della testa e del collo, patrocinata dalla Società Europea di Oncologia Cervicofacciale (EHMS).
Ogni anno sono circa 9.200 i nuovi casi diagnosticati in Italia, il 90% dei quali riguarda tumori che originano dagli epiteli, cioè i tessuti di rivestimento delle mucose.
I tumori della testa e del collo, da un punto di vista generale e semplificato, possono colpire:
- Il cavo orale (labbro, gengive, lingua, pavimento della bocca, palato, pilastri tonsillari)
- La laringe, organo che ha tre funzioni importantissime: la fonazione (è grazie alla laringe che possiamo parlare, perché in essa sono ricomprese le corde vocali), la respirazione (convoglia l’aria che inaliamo verso i polmoni e l’aria espirata verso la bocca perché possa essere espulsa) e la funzione sfinterica (si chiude per lasciare transitare il cibo diretto verso lo stomaco)
- La faringe, cioè tutta la porzione situata dietro il naso e che collega naso ed orecchie (rinofaringe), le tonsille, la base della lingua, il palato molle e la porzione più bassa della faringe stessa. Una percentuale significativa di questa tipologia di tumore è legata al virus HPV (Papilloma virus): questa è una delle ragioni per cui la campagna vaccinale a favore dell’anti HPV deve essere accolta dalla popolazione con grande senso di responsabilità nei confronti della salute propria e collettiva. L’infezione da HPV può esitare in diversi tipi di tumore
- La tiroide
- Le ghiandole salivari (si tratta di tumori piuttosto rari)
- La cute e il viso: in questo caso si tratta soprattutto di basaliomi e melanomi, tumori connessi all’esposizione solare.
Sappiamo quali sono i fattori di rischio che aumentano la probabilità di sviluppare una patologia oncologica cervicofacciale. La prevenzione riguarda innanzitutto lo stile di vita: abitudini sane, alimentazione equilibrata, limitazione dei consumi di alcol e rinuncia al fumo di sigaretta esercitano un’azione protettiva nei confronti di questi tumori. La patologia oncologica cervicofacciale è causata nel 75% dei casi da alcol e fumo.
E’ importante anche osservare una scrupolosa igiene orale: la presenza di carie trascurate o infezioni della bocca non trattate adeguatamente espone ad un aumento del rischio.
Gli studiosi consigliano di non sottovalutare le piccole lesioni della bocca che si protraggono nel tempo senza guarire, le forme di ostruzione nasale che non si risolvono, la difficoltà a deglutire o respirare, la raucedine persistente.
Dopo i 60 anni, è consigliabile sottoporsi a controlli periodici, se si è in presenza di fattori di rischio. I controlli sono, naturalmente, prescritti anche ai pazienti già colpiti da un evento tumorale.
La protezione solare è funzionale alla prevenzione dei melanomi e basaliomi.
La vaccinazione anti HPV rientra nel quadro preventivo: negli ultimi anni i tumori testa collo connessi alle infezioni da Papilloma virus sono stati in continuo aumento.
Il trattamento dei tumori della testa e del collo si avvale di tutte le tecniche oggi in uso, impiegate in maniera diversa a seconda del tipo di cancro: chirurgia, radioterapia e chemioterapia (queste ultime singolarmente o combinate, come accade in alcuni tumori della faringe).
La chirurgia riguarda soprattutto i tumori del cavo orale. E’ fondamentale che la diagnosi sia precoce, perché l’asportazione dei tessuti malati sia conservativa e minimizzi le conseguenze funzionali. Questi tumori hanno una percentuale di guarigione che oscilla fra il 75 ed il 100%, se la diagnosi avviene nello stadio iniziale.
Nei pazienti cui il cancro viene diagnosticato in fase iniziale è spesso possibile avvalersi di metodiche innovative di chirurgia. Ad esempio la chirurgia laser, che è mininvasiva e quindi permette un recupero veloce. Oppure il trattamento endoscopico assistito da robot. Essendo più preciso nell’esecuzione, consente di minimizzare la porzione di tessuto rimossa e quindi gli effetti collaterali.
La chirurgia della tiroide può comprendere o meno l’asportazione dei linfonodi loco-regionali, a seconda dell’estensione della patologia. L’approccio più moderno è quello dell’emitiroidectomia, ossia dell’asportazione della metà della tiroide colpita dalla malattia, che viene effettuata nei pazienti nello stadio iniziale. L’ormone tiroideo, non più prodotto dalla ghiandola nei casi in cui questa venga completamente rimossa, viene garantito dalla somministrazione di un sostitutivo chimico.
La chemioterapia comporta la somministrazione di farmaci più tradizionali o di un anticorpo monoclonale (il cetuximab).
Tuttavia, ad ASCO2016 (ne abbiamo parlato molto, soprattutto sulla pagina Facebook di WELLNESS4GOOD) sono stati presentati i risultati di uno studio sull'immunoterapia delle recidive dei tumori testa-collo: in questi casi, in passato, i medici, semplicemente, si arrendevano all'evidenza dell'inarrestabilità del male. Il tasso di sopravvivenza dei malati ad un anno dalla diagnosi della ricaduta è, con il nivolumab (immunoterapico) pari al 36,6%, contro il 16% dei farmaci tradizionali somministrati nel tentativo di arginare la progressione.
Vi segnalo il sito web della campagna Make Sense, che si occupa della sensibilizzazione nei confronti di questa tipologia di tumori. Lì potrete trovare ulteriori informazioni.