Per quanti fra di voi seguono la pagina Facebook di WELLNESS4GOOD le raccomandazioni ad un corretto utilizzo dei filtri solari non sono una novità. Abbiamo condiviso diversi articoli con le dichiarazioni dell'attore australiano Hugh Jackman, che si è recentemente fatto portavoce di una campagna di sensibilizzazione nei confronti dei tumori della pelle. Jackman è stato sottoposto a ben cinque interventi per la rimozione di altrettanti tumori che erano comparsi sul suo viso e ha raccontato ai media della sua volontà di diffondere una cultura più corretta dell'esposizione alla luce solare.

Tutti noi siamo ben coscienti del fatto che, prendendo il sole senza protezione, corriamo seri rischi, ma forse non riflettiamo abbastanza sulla tipologia dei pericoli cui andiamo incontro.

Le conseguenze di questo comportamento sono duplici. Esiste, in primo luogo, una reazione a breve termine, che consiste nell'eritema, ossia una reazione di tipo infiammatorio della pelle, che si manifesta nelle ore immediatamente successive al "bagno di sole" : la classica "scottatura". Rossore, dolore, sensazione di calore e prurito sono i segni tipici.

Ma non è finita qui. Le radiazioni ultraviolette del sole interferiscono con i fenomeni replicativi del DNA e possono causare, quando l'esposizione avviene in maniera incontrollata, errori nelle delicatissime fasi della sua copiatura, alterando il legame che si instaura fra le basi azotate che ne compongono la doppia elica. In condizioni normali, le anomalie nella sintesi del DNA stimolano i sistemi di controllo della cellula ad eliminare la porzione di catena non conforme. Ma, in alcuni casi, l'errore può sfuggire ai meccanismi di sorveglianza. Questo si traduce essenzialmente in due effetti: l'accelerazione dell'invecchiamento cutaneo e l'aumento del rischio di sviluppare un tumore della pelle.

La formazione precoce delle rughe è legata alla riduzione dell'elasticità della pelle ed alla sua disidratazione ed è la tipica conseguenza del danno che i raggi del sole operano sulle sue strutture di sostegno, elastina e collagene.

Le categorie di cancro connesse al sole sono essenzialmente tre. Il melanoma colpisce i melanociti, che sono le cellule che sintetizzano la melanina. E' la forma più grave e temuta e quella che manifesta un legame con l'esposizione alle radiazioni ultraviolette (soprattutto di tipo B, UVB) molto chiara. I carcinomi basocellulari e spinocellulari sono invece patologie oncologiche a carico delle cellule epiteliali, di rivestimento e presentano un impatto sicuramente minore. 

L'abbronzatura che compare sulla nostra pelle dopo che siamo stati al sole, è in realtà una reazione di difesa dell'organismo, che si scurisce in presenza di una fonte di radiazione luminosa intensa, nel tentativo di assorbire meno luce. La molecola che ci aiuta in questo è la melanina, responsabile della pigmentazione della pelle e dell'assorbimento di parte di questa energia luminosa, che poi viene scaricata impedendo che eserciti la sua azione dannosa. 

Esistono tuttavia tessuti di rivestimento del nostro corpo che non sono dotati di melanina. Pensiamo, ad esempio, alle congiuntive, le membrane che rivestono esternamente i nostri occhi. Questi tessuti non hanno maniera di difendersi e, se sottoposti a stimoli aggressivi di questo tipo, vanno incontro a fenomeni di tipo infiammatorio che possono configurarsi in fotocongiuntiviti e fotocheratiti.

L'assottigliamento dello strato di ozono che trattiene le radiazioni ultraviolette nelle fasce più alte dell'atmosfera, lontano dalla pertinenza strettamente adiacente alla Terra, ha aumentato i fattori di rischio per queste patologie. L'incidenza del melanoma, in assoluto uno dei tumori più temuti anche per la sua relativa facilità nel generare metastasi, è in continuo aumento: abbastanza preoccupante, se si considera che, fino a qualche anno fa, era considerato un tumore raro.

Fin qui il problema. Ora veniamo alla soluzione. Oggi abbiamo a disposizione filtri solari formulati in maniera da andare incontro a tutte le esigenze di età, abitudini e preferenze dei consumatori. La scelta del prodotto andrebbe operata in ragione del proprio fototipo, definito in funzione del colore dei capelli, della pelle e degli occhi. Esistono sei fototipi, dal I (quello soggetto a maggiore rischio) al VI (che necessita di minore protezione).

Le creme solari acquistate per l'estate precedente non possono più essere utilizzate, perchè i filtri sono composti poco stabili nel tempo ed hanno un periodo di validità, dopo l'apertura della confezione, pari a 6-12 mesi.

L'applicazione del prodotto va ripetuta almeno ogni due ore, anche nel caso sia waterproof, e non deve trascurare le zone di cui normalmente si tende a dimenticarsi: padiglioni auricolari, dorso delle mani e dei piedi. Nel caso di sudorazione profusa o sfregamento sulla sabbia, il solare deve essere riapplicato. I dermatologi raccomandano di non impiegarlo nella zona del contorno occhi, che va invece protetta con occhiali da sole. 

La quantità da utilizzare varia, ovviamente, in funzione della corporatura della persona. Tuttavia, in generale, per un individuo di corporatura media, la quantità totale di filtro da spalmare è pari ad un cucchiaio da minestra per il viso e ad una pallina da golf per il resto del corpo.

Ricordiamo che i cosmetici autoabbronzanti contengono sostanze che pigmentano lo strato superficiale dell'epidermide e non proteggono dal sole. 

L'utilizzo di rimedi naturali per accelerare l'abbronzatura (tipicamente birra, latte di fico, estratti di bergamotto) è pericoloso, a causa delle reazioni fototossiche o fotoallergiche che può scatenare.

Il numero che definisce il Fattore di Protezione Solare (SPF, Sun Protection Factor) è un valore indice della capacità protettiva di un prodotto di protezione solare nei confronti dei raggi UVB. Per SPF15 si intende questo: se la nostra pelle, in quelle condizioni di esposizione, inizierebbe normalmente ad arrossarsi dopo 10 minuti, grazie a quel filtro comincia dopo 150 (numero ottenuto moltiplicando SPF per il tempo di esposizione).

Quelle che noi definiamo come protezioni totali sono in realtà fattori molto alti: la protezione totale non esiste e tale dicitura è stata eliminata anche dalle confezioni dei prodotti, secondo precise disposizioni legislative.

I solari non devono essere conservati appoggiati sulla sabbia o sotto la diretta azione dei raggi solari, sempre in ragione della loro instabilità, ma tenuti all'ombra e ben chiusi, per evitare che nella confezione possa entrare acqua o sabbia.

L'assunzione della pillola anticoncezionale predispone allo sviluppo di macchie derivanti dalla pigmentazione disomogenea cui potrebbe andare incontro la cute, soprattutto del viso, in particolare nelle zone della fronte e degli zigomi (dove la presenza dei recettori per gli estrogeni è più elevata). In caso la assumiate, dovete assolutamente evitare l'esposizione del viso.

Anche i capelli sono sensibili all'azione del sole, che può innescare reazioni di sbiadimento del colore e di danneggiamento della struttura del capello. Anche se per ragioni e rischi diversi rispetto alla pelle (esclusivamente estetici), è possibile proteggerli con prodotti spray contenenti SPF elevati.

I filtri chimici contengono sostanze di sintesi che assorbono le radiazioni luminose, le quali rimangono incastrate fra le molecole e non raggiungono l'epidermide, rilasciandole successivamente in forma di calore.

I filtri fisici, invece, respingono le radiazioni elettromegnetiche senza che si crei alcuna interazione. Sono di norma prodotti maggiormente tollerati. In passato erano poco apprezzati perchè lasciavano una patina bianca sulla cute, ma oggi, grazie alle recenti formulazioni, questo problema è stato superato.

Tuttavia non dobbiamo dimenticare che i solari (in particolare quelli del primo tipo) contengono sostanze chimiche, che, se usate in quantità eccessive, possono comunque e di per sè, causare danni alla cute, ad esempio dando origine a dermatiti da sensibilizzazione. Inoltre, le raccomandazioni comunitarie sconsigliano l'applicazione di filtri solari ai bambini sotto i 4 anni, che andrebbero protetti con occhiali, maglietta e cappellino.

In definitiva, la soluzione è, come sempre, un intelligente compromesso:

  • usare la protezione solare su viso e corpo, eccettuata la zona perioculare, da proteggere con occhiali da sole omologati CE
  • esporsi al sole per periodi brevi
  • evitare l'esposizione diretta nella fascia oraria che va dalle 12 alle 15, quando i raggi sono perpendicolari e quindi manifestano la massima potenza
  • schermare i bambini sotto i 4 anni con cappellino, maglietta e occhiali da sole.

Spero che questi consigli vi possano essere utili. Ascoltate sempre il parere degli esperti, perchè i rischi sono elevati e la nostra salute è un bene davvero prezioso. 

Buona spiaggia a tutti!