Provo molto dispiacere nel leggere ogni giorno notizie di persone che si impegnano con tutte le loro forze nel tentativo di screditare coloro che lavorano appassionatamente ed a vario titolo nel settore della ricerca scientifica. Parlo di scienziati, docenti, medici clinici, giornalisti, divulgatori, che dedicano la loro attenzione ed il loro impegno quotidianamente ad una causa che ha come interesse la salute pubblica.
Non ce lo dobbiamo mai dimenticare: il progresso scientifico ha come finalità suprema il bene pubblico!
Riguarda noi ma anche le generazioni a venire: i nostri figli e nipoti.
Dispiacere è il termine corretto per definire il mio stato d'animo quando tutte le mattine leggo la rassegna stampa e mi accorgo che buona parte di essa ha come obiettivo non l'analisi scientifica prospettica, che guarda al futuro, ma la difesa di lavori già conclusi e trasferiti nella pratica clinica da polemiche ed attacchi strumentali.
Mi domando con quale presunzione persone che non si sono mai prese la briga di informarsi correttamente e formalmente sui fatti, possano tentare di delegittimare professionisti di chiara fama adducendo giustificazioni incompatibili con le conoscenze e gli strumenti cognitivi oggi disponibili. Mi sto chiaramente riferendo ai vaccini, agli OGM, alla sperimentazione sugli animali ed a tutte le questioni che ogni giorno scatenano polemiche sterili e controproducenti. Argomenti su cui i detrattori costruiscono con incredibile facilità pregiudizi di matrice arcaica, sfidando ogni forma di onestà intellettuale, che sembrano non conoscere.
Il progresso scientifico è inarrestabile, così come l'evoluzione della specie: non possiamo in alcun modo impedire che le mutazioni si realizzino.
Ciò che possiamo fare è prenderne atto e trarne il maggiore vantaggio possibile, tenendo sempre ben presente lo scopo ultimo di ogni sperimentazione, di ogni terapia.
La mia opinione è che le persone vadano in crisi di fronte ai cambiamenti quando non sono sorrette da una coscienza morale ed intellettuale di sufficiente livello. Quando anche un impercettibile sospetto è sufficiente a far crollare un costrutto significa che il costrutto è fragile e privo di radici.
Non possiamo arrenderci ai paradigmi. Sgombrare il campo dai preconcetti è l'unico modo per affrontrare i problemi veri dell'umanità con la lucidità mentale che la caratura delle decisioni che questo implica richiede.