Ogni anno 500 milioni di persone nel mondo contraggono l’influenza.
Quest’anno in Italia, secondo il bollettino Influnet dell’Istituto Superiore di Sanità, già 120.000 persone circa se ne sono ammalate: 50.000 circa di influenza vera e propria e la restante parte a causa di virus parainfluenzali.
L’epidemia 2016 si preannuncia particolarmente insidiosa, con 6-7 milioni di persone che potrebbero essere contagiate.
Ogni anno sono 10.000 i morti in Italia per le complicanze dell’influenza. Per questa ragione è importante vaccinarsi.
Secondo la Circolare del Ministero della Salute tale pratica prevede somministrazione gratuita per le persone oltre i 65 anni, gli operatori sanitari (anche veterinari), i familiari di pazienti ad alto rischio, le categorie socialmente utili (come poliziotti e vigili del fuoco…), gli allevatori, gli addetti al trasporto ed alla macellazione degli animali, le donne nel secondo e terzo trimestre di gravidanza, i bambini di età superiore ai sei mesi e gli adulti con patologie che aumentano il rischio di complicanze (malattie respiratorie, cardio-circolatorie, diabete, obesità, insufficienza renale, tumori, malattie infiammatorie croniche, malattie del fegato, immunosoppressione da HIV o farmaci).
Per coloro che non rientrano in queste categorie il costo del vaccino è pari a 10 euro circa, variabili a seconda della tipologia.
Il vaccino antinfluenzale viene somministrato nei centri vaccinali, presso il medico di famiglia, alcune farmacie ed alcuni luoghi di lavoro (dove, per esempio, è presente un’infermeria). E’ consigliata l’inoculazione entro la fine di Novembre, prima che l’epidemia si diffonda.
Il virus responsabile dell’influenza è Orthomyxovirus, le cui tre tipologie principali (A, B e C) sono responsabili dell’infezione dei vertebrati.
I virus isolati quest’anno sono:
- A/California, responsabile della pandemia del 2009, ma ora non più pandemico
- A/HongKong, nuova variante
- B/Brisbane (nuova variante), quello con maggiore probabilità di diffusione.
Sono tutti presenti nel nuovo vaccino.
A rendere più complicate le cose, tuttavia, la probabile presenza di una quarta tipologia, B/Phuket, inserita solo nel quadrivalente, come sottolineato dal professor Fabrizio Pregliasco, virologo e ricercatore del Dipartimento di Scienze Biomediche per la Salute dell’Università degli Studi di Milano.
Esistono infatti in commercio diversi vaccini. Generalmente il quadrivalente (split) è consigliato per l’immunizzazione di adulti e bambini di età superiore ai tre anni, mentre gli adiuvati (che potenziano la risposta immunitaria) sono più adatti alle persone sopra i 65 anni.
Il vaccino antinfluenzale prevede un’unica iniezione, fatta eccezione per i bambini sotto i 9 anni mai immunizzati in precedenza. In questo caso, devono sottoporsi all’inoculazione di una seconda dose, a distanza di almeno quattro settimane dalla prima.
Per informazioni, è possibile rivolgersi all’azienda sanitaria locale.
Il rispetto delle norme igieniche riduce il rischio di contagio. In particolare si consiglia di:
- lavarsi spesso le mani (abitudine più ricorrente nelle donne che non negli uomini): è consigliabile sciacquarsi per almeno 30 secondi per una detersione ottimale
- coprirsi adeguatamente alle condizioni meteorologiche e “a strati”, in maniera da potersi alleggerire all’occorrenza
- coprirsi naso e bocca in caso di starnuti o colpi di tosse
- tenere a casa i malati
- utilizzare mascherine in caso di influenza nell’ambiente ospedaliero.
Molta attenzione deve essere posta nell’automedicazione, pratica che necessità senso di responsabilità. Come ripetuto più volte dagli esperti gli antibiotici non sono efficaci contro l’influenza, che è causata da un virus. L’utilizzo improprio degli agenti antibatterici è fra le cause principali della diffusione delle resistenze batteriche ed è un comportamento ancora molto diffuso in Italia.
La tentazione di annullare tutte le componenti della sintomatologia influenzale conduce all’assunzione di troppi ed inutili farmaci. L’applicazione dei consigli, in parte espressione di puro buonsenso, consente una guarigione più rapida.