All’Università di San Francisco California (UCSF)  una sperimentazione ha evidenziato un possibile ruolo della terapia cellulare nei traumi midollari.

I traumi del midollo spinale sono causa di gravi invalidità, dalla paralisi al dolore cronico, ai disturbi della vescica. In seguito ad un evento patologico di questo tipo che colpisce il midollo spinale si verifica una serie di eventi di tipo infiammatorio. Una delle conseguenze è la riduzione della sintesi di un neurotrasmettitore chiamato GABA (acido gamma-amino-butirrico). Tanto per intenderci, è sui suoi recettori che agiscono i più comuni ansiolitici. Infatti, si tratta di un neurotrasmettitore che inibisce la neuroeccitazione: in pratica “calma” i neuroni, mettendoli in sicurezza.

La riduzione di questo mediatore protettivo nella sinapsi espone le cellule nervose all’azione di neuro mediatori di tipo eccitatorio, che acuiscono lo stato infiammatorio in cui versa il tessuto. E’ questo, secondo la ricerca, a generare i sintomi secondari dei traumi midollari, quelli di cui parlavamo sopra e che si manifestano a distanza rispetto al momento dell’incidente.

I ricercatori di UCSF hanno scoperto che le cellule staminali embrionali umane possono differenziare trasformandosi in cellule capaci di sintetizzare il GABA. Gli studi sono stati condotti su topi, per il momento, e hanno dato risultati incoraggianti.

Questo tipo di trattamento viene definito neuroterapia inibitoria perché riduce gli stimoli eccitatori diretti ai neuroni.

Il prossimo step è capire se è possibile utilizzare questi dati per allestire una sperimentazione sull’uomo.