Ringiovanire senza bisturi con la seconda pelle
Una ventina di giorni fa Nature Materials ha pubblicato una notizia che ha certamente destato l’interesse di molti lettori, ma soprattutto lettrici. Si tratta della produzione di quella che viene definita come una vera e propria “seconda pelle”. Una pellicola invisibile che, applicata sul viso, promette di cancellare rughe e gonfiori della zona perioculare. Una sorta di lifting che bypassa il chirurgo estetico, oltre a costi e possibili complicanze connessi all’intervento chirurgico, un cerotto che spiana le linee solcate dal tempo e stira i lineamenti, ridando forma all’ovale. La ricerca è stata portata avanti attraverso uno studio pilota congiunto di MIT e Harvard University su 170 soggetti: il risultato è XPL (Cross-Linked Polymer Layer). Già definito “Botox in a bottle“, è resistente al lavaggio ed al sudore e supporta l’applicazione dei filtri solari. Com’è comprensibile che sia, il prodotto porta con sé un allure di magia, ma di fatto è il risultato degli immanenti prodigi dell’ingegneria chimica. L’elemento base di XPL (costituito da molecole FDA-approved) è il silossano, che viene polimerizzato (polisilossano) seguendo modalità diverse a seconda del risultato che si desidera ottenere, ossia delle caratteristiche che la seconda pelle deve possedere. Imbevuta di sostanze specifiche, infatti, la pellicola può essere impiegata per la somministrazione di farmaci per la terapia della psoriasi, eczemi, dermatiti ed altre affezioni dermatologiche e per proteggere e mantenere idratata la pelle secca. Il suo...
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